L’insegnante Marisa Dux ha fatto un lavoro impressionante assistendo i suoi alunni di una classe di seconda di Uster nella messa in scena di un tema così astratto, e tutti insieme hanno interpretato e trasmesso alla perfezione l’importanza dei diritti dei bambini nello spettacolo teatrale "KIRA macht Kinder stark".

L’insegnante Marisa Dux ha fatto un lavoro impressionante assistendo i suoi alunni di una classe di seconda di Uster nella messa in scena di un tema così astratto.

Cara Marisa, da cosa scaturisce l’idea di mettere in scena con la tua classe questo spettacolo teatrale incentrato sui diritti dei bambini?
Nasce da una mia esperienza di circa 15 anni fa, in cui un bambino della mia classe di prima è stato picchiato dal padre davanti ai miei occhi. Mi sono resa conto di non poter fare granché per questo bambino, a parte fargli coraggio. Dopo questa frustrante esperienza ho cominciato a introdurre il tema dei diritti dei bambini nelle mie lezioni. Tuttavia, ben presto ho realizzato che si tratta di un tema alquanto astratto, per cui ho orga ­ nizzato questo spettacolo teatrale, giunto quest’anno alla sua terza replica.

Come hai preparato la classe ad affrontare il teatro e questo tema? 
Ho preparato il terreno presentando ogni settimana in consiglio di classe un diritto dei bambini, avendo cura di tematizzare le storie vissute da bambini di tutto il mondo. Abbiamo discusso dello stato d’animo di questi bambini e fatto il paragone con noi in Svizzera. Ab ­ biamo riflettuto sui privilegi che abbiamo, ad esempio l’accesso all’istruzione, ma anche sulle sfide che i bambini si trovano ad affrontare già nelle scuole elementari, ad esempio come vivono la separazione dai genitori o come affrontano l’ansia da prestazione.

Hai spiegato agli alunni come deve svolgersi lo spettacolo teatrale? 
Ho distribuito il copione a tutti gli alunni, con il compito di leggere e di segnare le parti che trovavano particolarmente interessanti. Fatto questo, ho avuto un colloquio a tu per tu con ogni bambino per assicurarmi che avessero compreso il significato dei passaggi a loro assegnati. I bambini potevano imparare il testo così com’era scritto oppure rielaborarlo con parole proprie. Quindi abbiamo fatto le prove tutti insieme, imparato ad esprimere le emozioni e anche lavorato in gruppo allo scenario.

Come hanno reagito i genitori quando hanno visto il teatro allestito per lo spettacolo? 
I genitori erano perplessi. Sapevano solamente che avremmo svolto un progetto sul tema dei diritti dei bambini. Molti non avevano mai pensato che i propri figli fossero capaci di mettere in scena uno spettacolo teatrale così profondo, e hanno provato forti emozioni. Inoltre, non pochi genitori mi hanno detto che lo spettacolo ha aperto loro gli occhi.

Che impatto hanno avuto il teatro e il progetto nel suo complesso sui bambini della tua classe? 
Da quel momento, durante i litigi i miei alunni si sono resi reciprocamente consapevoli dei diritti dei bambini illustrati a teatro. I genitori mi hanno raccontato delle numerose discussioni nate a casa. Nella quotidianità scolastica ho inoltre notato che molti bambini hanno rafforzato la propria fiducia in se stessi, e con l’energia positiva e la motivazione così scaturita sto cercando di metterli in condizione di affrontare le proprie debolezze e di rafforzarsi ancora di più.

Consiglieresti ai tuoi colleghi di mettere in atto un progetto come questo? 
Assolutamente sì! I diritti dei bambini non rappresentano una priorità nel piano di studi, per cui serve lo spirito di iniziativa di insegnanti e dirigenti scolastici per introdurre il tema. Comunque sono convinta che pos ­ siamo fare molto per rafforzare i bambini, e ogni giorno vedo cosa sono riuscita a fare con i bambini della mia classe e anche con i loro genitori.

I diritti dei bambini non rappresentano una priorità nel piano di studi, per cui serve lo spirito di iniziativa di insegnanti e dirigenti scolastici per introdurre il tema.