Molti figli di famiglie migranti che lavorano nell’agricoltura in Italia sono trascurati dai servizi statali e quindi non ricevono istruzione e assistenza sanitaria. Come dimostra un recente rapporto di Save the Children Italia, questi bambini sono quindi esposti a un maggiore rischio di abuso e sfruttamento. La tredicesima edizione del rapporto annuale sul traffico e lo sfruttamento di minori è pubblicata a ridosso della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani (domenica 30 luglio).
Il rapporto «Piccoli Schiavi Invisibili», che si concentra sulle province italiane di Latina e Ragusa, a vocazione agricola, rileva che in quelle zone spesso molti bambini vivono insieme alle famiglie in alloggi di fortuna. La mancanza di infrastrutture nelle zone rurali costringe molti bambini a rimanere a casa da soli o ad aiutare i genitori nel lavoro.
«Con questo rapporto volevamo dare voce ai bambini e ai giovani che vivono quotidianamente all’ombra della società, senza diritti fondamentali e con gravi problemi di accesso ai servizi sanitari e all’istruzione», afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children. «È importante prendersi cura di questi bambini e fare in modo che abbiano tutti un domicilio registrato, siano ammessi al sistema sanitario, vadano a scuola e ricevano i servizi di sostegno necessari per la loro crescita.»
Nel 2021 nel settore agricolo in Italia c’erano circa 230’000 lavoratori irregolari, con una quota molto elevata di manodopera straniera e di donne (55’000). Nella provincia di Ragusa, per esempio, quasi la metà di tutti i lavoratori agricoli sono migranti.
Molti bambini non vanno a scuola, altri abbandonano gli studi già all’età di 12 o 13 anni per dedicarsi al lavoro informale. Alcuni bambini intervistati per il rapporto hanno dichiarato di svolgere lavori pericolosi, come l’irrorazione di pesticidi senza protezione, a partire già dai 12 anni.
Il rapporto affronta anche il più ampio problema della tratta e dello sfruttamento di esseri umani in Italia, dove nel 2021 sono state identificate circa 757 vittime di questi fenomeni. Più di un terzo di tutti i casi era costituito da bambini (35%); con 168 casi il problema è molto più diffuso tra le ragazze che tra i ragazzi (96 casi). Save the Children chiede al governo italiano di concentrarsi maggiormente sui bambini nella lotta contro lo sfruttamento della forza lavoro.
Nel 2022, Save the Children ha lanciato in Italia, nella provincia di Ragusa, il progetto «Free from Invisibility», a sostegno di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni e di giovani fino a 21 anni. L’organizzazione ha inoltre istituito a Marina di Acate il «Centro Famiglie Orizzonti a Colori», dedicato alle famiglie con bambini fino a sei anni, che offre assistenza legale e amministrativa nonché assistenza sanitaria e pediatrica.